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Parodontologia

La Parodontologia è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione, della diagnosi e della cura delle patologie a carico dei tessuti di sostegno del dente come gengive e osso. Queste patologie infiammatorie e degenerative, comunemente denominate piorrea o parodontite, se lasciate incurate, portano alla successiva distruzione dei tessuti circostanti i denti e infine alla perdita di quest’ultimi.

La riabilitazione viene effettuata per mezzo di protesi fisse (faccette, corone, ponti, intarsi) o rimovibili (dentiere, scheletrati) supportate da denti o radici residue, da impianti osteointegrati o dalle mucose che ricoprono le ossa mascellari.

Grazie alle nuove tecnologie, oggi è possibile prendere impronte digitali, ossia impronte dentarie senza le classiche paste (materiali da impronta) ma con degli scanner intraorali, ossia delle piccole videocamere che fotografano i denti. Per queste scansioni non serve fare anestesia e possono essere realizzate sia sui denti che sugli impianti per qualsiasi tipo di restauro (faccette, corone, ponti, intarsi).

La nostra mission è fare prevenzione e dare al paziente la salute orale e la serenità che merita.

Tutti i nuovi pazienti che arrivano in studio vengono sottoposti ad uno screening per individuare chi è parodontosico .

I pazienti sani vengono indirizzati in un percorso di prevenzione della malattia cariosa e di igiene professionale programmata  ( in genere ogni 6 mesi ).

Il paziente con malattia parodontale seguiranno un percorso di cura e stabilizzazione della parodontite e  poi di TPS cioè terapia parodontale di supporto.

La TPS migliora la vita perché consente il mantenimento dei propri denti rimandando o evitando la chirurgia, gli impianti, il disagio e il relativo impatto economico.

Quando l’igiene orale è trascurata, infatti, i batteri che popolano il cavo orale formano la cosiddetta placca dentale, uno strato appiccicoso, nel quale i germi possono moltiplicarsi indisturbati. Le tossine da essi prodotte portano dapprima alla gengivite che si manifesta con gengive che sanguinano quando si spazzolano i denti. Se la gengivite perdura più a lungo, l’infiammazione può estendersi dalle gengive all’apparato parodontale (parodontite) e può distruggere le fibre parodontali e l’osso alveolare che sorregge i denti. La parodontite (detta più comunemente piorrea) è un’infezione dei tessuti parodontali con conseguente formazione di tasche parodontali, mobilità dentale, sanguinamento gengivale, ascessi e suppurazioni, fino alla perdita di uno o più denti che rende necessario ricorrere all’implantologia per ripristinare la completa funzione masticatoria. Tale processo è reversibile se diagnosticato nelle sue prime fasi. Con il progredire della malattia la possibilità di recupero diventa più difficile e richiede trattamenti più complessi come la terapia rigenerativa dell’osso. Il recupero in questi casi è generalmente parziale. Tuttavia, anche nei casi più gravi oggi con un adeguato trattamento e soprattutto con un adeguato mantenimento si può stabilizzare e controllare nel tempo la parodontite impedendone la sua progressione rapida e incontrollata. La parodontite (piorrea) inoltre, pur essendo causata da batteri, non è una patologia contagiosa tra due individui che vengano a contatto (es. bacio, saliva, sangue, etc); tuttavia la predisposizione alla parodontite (ricordiamo che particolari genotipi hanno maggior fattori di rischio) è trasmissibile dai genitori ai figli.

Quali fattori favoriscono la parodontite?

Vediamo un elenco dei fattori che favoriscono la parodontite:

  • Igiene orale inadeguata
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  • Fumo: i forti fumatori (10 e più sigarette per giorno) hanno un rischio più elevato di contrarre la parodonite che i non-fumatori. La parodontite nei fumatori avanza spesso più rapidamente e ha un decorso più aggressivo e refrattario alle cure. I migliori parodontologi sconsigliano sempre l’uso di sigarette
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  • Predisposizione genetica: alcuni soggetti soffrono di malattia parodontale nonostante un’igiene orale impeccabile, mentre altri possono vantare strutture parodontali sane a dispetto di elevati livelli di tartaro e placca. Oggi sappiamo che ca. il 30% della popolazione ha un genotipo che predispone alla parodontite.
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  • Stress: studi scientifici rilevano un nesso fra lo stress e la malattia parodontale, dovuto probabilmente al fatto che lo stress indebolisce la difesa immunitaria.
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  • Patologie sistemiche: tra tutte il diabete scompensato con elevati valori di glicemia, ma anche certe forme di poliartrite reumatoide nonché le deficienze immunitarie congenite o acquisite (es. AIDS).